Trovati un lavoro e poi fai lo scrittore
«C’entrano i geni? il famoso DNA?
C’entra qualche antenato sconosciuto?
un vecchio bibliofilo il cui nome
è nascosto in una enciclopedia polverosa
che non leggerò mai
Ma no, forse è solo frutto di un caso
O di una speciale intelligenza del mondo –
che sarebbe molto noioso se tutti amassimo le stesse cose
D’altra parte, la gente seriamente appassionata è divertente da osservare
ma anche un po’ inquietante
Non c’è mai una ragione precisa,
una ragione seria
a cui ricondurre l’essere diventati,
nella vita, questo o quello
una studiosa di fisica che si occupa
di buchi neri
come affacciandosi da oblò invisibili
nello spazio
un pilota costretto a dimenticare le paure
di molti passeggeri
in volo sull’Oceano
il macellaio migliore del quartiere
l’insegnante rimpianta dagli studenti
che ha dovuto lasciare
il grafico che impagina questo libro
perché così? perché siamo questo e non altro?
A vedermi da fuori, io stesso ho qualche dubbio sul tempo che ho speso a leggere storie
ad accumulare libri
a comprarli
a farmeli prestare
a prestarli
senza riaverli indietro
(ma questo non è importante, perché trovavo – per dire – perfino eccitante di sapere un libro mio a casa di una ragazza che mi piaceva)
E a sfogliarli
a sottolinearli
a perderli
e ricomprarli
Il tempo – non quantificabile – che ho speso anche solo ad accarezzare copertine
come si accarezzano gli animali domestici»
da “Trovati un lavoro e poi fai lo scrittore” (Rizzoli)
23 maggio 2023