[…] Sembra che sia capitato un po’ tutto mentre battevo a macchina.
Certe mattine si sveglia e pensa questo: è capitato tutto mentre battevo a macchina. La vita, insomma. C’era la guerra, c’era da stare all’erta, alla prima piccola pausa gli altri giocavano a carte, io battevo a macchina. Jerry, mi sentivo chiamare, piantala di scrivere una buona volta. E tutto il resto: i matrimoni, i figli che nascevano. Nascevano mentre stavo battendo a macchina. Papà deve lavorare, mi trovavo a dire – ed erano già grandi, davo un altro pugno sul tavolo ed erano già andati via. La casa somigliava a un acquario asciutto. Continue reading